Senza più sassi su cui percorrere
Non lasciarsi sconfiggere
Ma io che posso fare?
E’ vero che si muore
Si lotta per sé stessi
Se è vero che si muore
Combattere
Sentirsi supereroi
Posso anche morire
Non può essere vero
La mia testa è forse fusa?
E allora che si fa?
Non mi resta che dare un senso alla mia vita
Dare un senso alla mia vita
Dammi una speranza
E poi che si fa?
Che ne sarà di me?
Che mi resta da fare?
Ho capito che si può morire
Non lasciarsi morire
Costruirsi un nome
O costruire un impero
Avere la forza di fare
Non mi resta che piangere
Portarlo a termine
Sono troppo fragile?
Alienato dal mondo
Le fiamme dell’inferno
Già ardono?
Non sembro più uomo
Ho capito che sono umano
Costruire un progetto
E se mi ammalo?

Che dire! ogni tua poesia è " nuova" nello stile ma i contenuti sono pregnanti. Cerchi di risolvere in te usando la poesia le tue indecisioni, i giusti timori.
Temi di APRIRTI a te stesso : cosa potresti vedere in te che ancora non hai VOLUTO /POTUTO vedre? La malattia in psicoanalisi rappresenta la paura del sesso: temi forse un rifiuto? Può essere da una persona, o da una situazione.
Il tema portante della lirica per me, è il rifiuto associato alla perdita..di cosa?? Razionalità.
Annalisa

luisanne (Gio Dic 16, 2010 3:22 pm) ha scritto:Che dire! ogni tua poesia è " nuova" nello stile ma i contenuti sono pregnanti. Cerchi di risolvere in te usando la poesia le tue indecisioni, i giusti timori.
Temi di APRIRTI a te stesso : cosa potresti vedere in te che ancora non hai VOLUTO /POTUTO vedre? La malattia in psicoanalisi rappresenta la paura del sesso: temi forse un rifiuto? Può essere da una persona, o da una situazione.
Il tema portante della lirica per me, è il rifiuto associato alla perdita..di cosa?? Razionalità.
Annalisa

come al solito..chapeu.
E' vero temo di aprirmi a me stesso, vedo un pochino e subito sgattaiolo via di nuovo al buio, tu mi capisci.Potrei forse vedere qualcosa di brutto?Scoprire di essere un killer o chissà cosa mi spaventa , un maniaco.Forse non ho potuto vedere perchè non mi sono sperimentato.Ma non mi sono sperimentato per paura o per volontà?Paura del sesso? si ho paura del sesso perchè l'ho sperimentato forse solo in maniera fredda e poco personale fin d'ora.Non ho molta esperienza e mi sento forse poco sicuro di fronte a questa situazione.E sì, temo decisamente un rifiuto sia dalle persone che mi stanno accanto di cui sento di aver perso la stima e la fiducia sia dalla situazione attuale cioè di dover badare a me stesso.
Rifiuto associato alla perdita di me stesso..del controllo di me.. ovvero scoprire di essere mortali di essere fragili e vulnerabili.
Comunque sei molto preziosa per me, grazie mille davvero.

estroverso sud ha scritto:Senza più sassi su cui percorrere
Non lasciarsi sconfiggere
Ma io che posso fare?
E’ vero che si muore
Si lotta per sé stessi
Se è vero che si muore
Combattere
Sentirsi supereroi
Posso anche morire
Non può essere vero
La mia testa è forse fusa?
E allora che si fa?
Non mi resta che dare un senso alla mia vita
Dare un senso alla mia vita
Dammi una speranza
E poi che si fa?
Che ne sarà di me?
Che mi resta da fare?
Ho capito che si può morire
Non lasciarsi morire
Costruirsi un nome
O costruire un impero
Avere la forza di fare
Non mi resta che piangere
Portarlo a termine
Sono troppo fragile?
Alienato dal mondo
Le fiamme dell’inferno
Già ardono?
Non sembro più uomo
Ho capito che sono umano
Costruire un progetto
E se mi ammalo?

Ciao poeta, mi piace il titolo per incominciare Kaos non sembra lo stesso che Caos, queste Kaos è diverso... è un Kaos personale ma con vista a un mondo che è difficile, un mondo in fretta di questo secolo ( tuoi versi si leggenno come in corsa, ritmo, acelerazione) de prisa, tutto oggi, carpe diem, ma queste uomo sente in profondo la sua fragilità e diviene Umano, dopo la chiussa che dicce tantissimo: E se mi ammalo?, una paura di proggetare per questa coltura de solo vivere oggi, ma siamo prodotto del ieri e speranza del domani, nonostante vivere oggi per Onorare la vita. Moltissimi sentimenti en tua lirica, grazie dawero, chissá ho sbagliato ma cosi la ho sentito. Un abbraccio poeta, Ana

grazie del tuo commento ana, hai sentito bene!!!

Caro Jacopo,
non è poi facile a 22 anni avere coscienza di sé...Soprattutto in un mondo che ben difficilmente ti apre le braccia...Io assolutamente a 22 NON ero così; ero fidanzato con propositi a breve di matrimonio...Ma non mi do altri meriti se non quello di aver afferrato la fortuna che negli anni dalla nascita in poi mi ha imboccato. Ciao. Paolo

paoloferingi ha scritto:Caro Jacopo,
non è poi facile a 22 anni avere coscienza di sé...Soprattutto in un mondo che ben difficilmente ti apre le braccia...Io assolutamente a 22 NON ero così; ero fidanzato con propositi a breve di matrimonio...Ma non mi do altri meriti se non quello di aver afferrato la fortuna che negli anni dalla nascita in poi mi ha imboccato. Ciao. Paolo

afferrare la fortuna!
simpatico modo per intendere la vita!