Il tuo renderti vicina
è un cosmo vorticoso di traviati frammenti,
che s'aggira dietro palpebra
in sipario alla tua natura che m'accende.
Tu lo sai,
lasci che il timore chiuda l'intimo baratro dei tuoi occhi
e con essi il male ch'io vorrei giacere.
Per questo allontano ogni desiderio,
come ombra d'un giorno
che albeggia già spento,
perchè in te manca la forza
di sopravvivere all'amore.
Il male di perdere il tempo in vita,
che tu espiri indenne
e propendi dalle mie labbra

Ciao, Fede!
Scrivi stupende poesie, ma hai un piccolo limite: sei un po' troppo monotematico. Lo so benissimo che le donne sono fondamentali, nella vita nostra e di tutti, ma forse le metti troppo spesso nelle tue poesie. Ovviamente, opinione personale. Ciao. Paolo

Giustissima osservazione...è come dici tu un limite, ma io direi pure un'ossessione!
Il fatto è che la donna per me è un'aspetto fondamentale, dal quale far dipartire la natura che mi circonda sotto forma di metafora nella poesia.Quindi, la donna è un soggetto in primo piano, ma anche e sopratutto un punto di "convergenza" nell'osservare intimamente una dupplice natura; quella terrena e quella umana.
Questa tua (molto gradita) opinione è motivo di ricerca per un "cambiamento di rotta" che avverto io stesso e che nell'ambito della (mia) poesia trovo difficile da attuare.
Non dispero ovviamente e sò di poter contare su una critica arguta ed intelligente.
Grazie Paolo...a presto.
Fede

A mio avviso, la poesia nasce con le donne.
E' nata prima la donna o la poesia?
Ricordate Adamo quando vide Eva per la prima volta? Si espresse poeticamente, dicendo: "Questa è finalmente ossa delle mie ossa e carne della mia carne..."

io ho sempre inteso il termine più vicino a "poesia" come "traduzione".E' ovvio che molte possano essere le fonti di ispirazioni e le tematiche coinvolte quando si scrivono poesie, ma di tutte, la donna è l'essere più vicino all'anima