Un giorno di fuoco,
in cui le rondini sfidano il cielo,
popolato di echi lontani.

Migro e fuggo,
nella mia anima si rifugiano
sogni taciturni.

Canto nel vento,
mi rattristo al pensiero del risveglio
e di colpo, come un'onda,
m'infrango sulle rocce fredde.

Scavo nell'orizzonte,
cercando un approdo sicuro,
trasognato e controcorrente,
nudo, vago per il mondo.

Oggi, 11 luglio 2010
sono apparso alla Madonna.

Perchè io no!
Ti sei detto
Non c'è da rovesciare niente
ognuno di noi
che si voglia o no
ha una identità ben precisa.
Molto avanti è questa poesia
Mario

Anche tu?
Non mi sorprende...
non è forse vero che siamo un popolo di santi, poeti e navigatori?

Poesia molto matura, fratellino! Invece non mi ha entusiasmato la risposta a Maori. Ciao

Beh, diciamo che, conoscendo Mario, non mi ha stupito il fatto che si riconoscesse in quei versi, tutto qui.
O ti riferisci ad altro?