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I tre atti teatrali. Il Menone, Il Critone, La Morte di Socrate scritto e interpretato dal Poeta... a Montemaggiore sul Metauro nei giorni 11-12-13- Giugno

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Messaggio Da Lorenzo Pontiggia Gio Giu 03, 2010 8:05 am

LA VIRTU’ DI SOCRATE
(Dal Menone di Platone, dialogo di Socrate)


Voce narrante
Adoperando la RIFLENTE (Riflessione Mente), "Abele", Dono dell’Immanenza dato all’Uomo dalla Trascendenza del MISTERO, riesce a porsi domande e dare risposte insegnando la Maieutica: arte di usufruire della Riflente, linfa di vita, elevazione di vasi comunicanti, insita in tutti, ma dimenticata…

Menone:
- Socrate, la virtù è insegnabile?-

Socrate:
- Il problema è molto complesso essendoci varie forme di virtù.
Per prima cosa bisogna definire l’essenza della virtù, la quale differirà in qualcosa poiché la virtù si può trovare in un bambino o in un uomo…
Menone, il ragazzo e il vecchio se sono sregolati possono diventare virtuosi?-

Menone:
- No!-

Socrate:
- Ma se sono saggi e giusti?-

Menone:
- Sì!
Maestro, mi permetto di farti un esempio di virtù relativa: la dote del comandante è di comandare, del soldato ubbidire e così via…-

Socrate:
- Ne cercavamo una, invece tante ballano in maniera svariata.
C'è bisogno quindi di una buona scrematura per trovarla!-

Menone:
- La virtù è saper comandare!-

Socrate:
- Caro Menone, son contento che hai afferrato che la virtù è una sola!
Mah, la definizione di virtù come comando non sta in piedi, dal momento che un servo non potrebbe essere virtuoso mancando di autorità nell'impartire ordini ad altri uomini!-

Menone:
- Allora la virtù è la capacità di desiderare cose belle e procurarsele?-

Socrate:
- Menone, nel bello s'intravede la grazia, l’emozione, il piacere in luce di virtù nell'operare bene, ma come si fa a procurarsi le cose belle, grandi nel lecito, in pace e in armonia con tutti?
Teniamo presente che l’illecito è un’effimera gioia, crea solo incontentabilità, infelicità, e ci rende schiavi di noi stessi!-

Menone:
- D'accordo, la virtù è il desiderio di riuscire a possedere cose anche grandi e belle senza ingiustizia; però la giustizia è già parte della virtù e allora?-

Socrate:
- Amico, la virtù è impiegare la Riflente, che fa sbocciare la scienza, alla cui base sta la verità o l'olio che viene a galla e smuove in avanti l'opera in virtù della scienza dell'Immanenza in Riflente!
D’altronde la virtù è un bene utile e giovevole per coloro che la esprimono, e nella tenacia di non farsi prendere dalle tentazioni di nuocere ad altri si è in pace prima con se stessi!-

Menone:
- D’accordo!-

Socrate:
- Menone, le cose buone e utili utilizzate in modo giusto, con ragionevolezza, per amor di sapere in Riflente, è virtù!
La Riflente per l'uomo è la madre di tutte le virtù dell'AMORE Sociale, da cui nasce l’evolversi della scienza al servizio dell'umano, d'affermare che la virtù è scienza insegnabile in continua progressione nel socializzante... 
Il problema si pone per chi dovrebbe insegnare la scienza della virtù?
Scolari che vogliono apprendere si trovano…
Maestri di virtù, chiedo a voi che state ascoltando, esistono?
In sincerità, oggi come oggi, non ne vedo all’orizzonte, salvo qualche mosca bianca!-

Menone:
- Ci sono!
Sono i Sofisti, insegnanti di retorica, che si proclamano maestri di virtù, però non mettendoci AMORE deludono!-
 
 

VOCE NARRANTE:
A questo punto del dialogo entra in scena Anito che nella realtà storica fu uno dei principali accusatori di Socrate.
 

Socrate:
- Anito, i mestieranti di parole al vento son maestri di virtù?-

Anito:
- Socrate, tu che affermi la verità, di' a noi di chi parli?-

Socrate: 
- E' assodato che son coloro che la gente chiama sofisti.-

Anito:
- Per Eracle, non dire parole di malaugurio!
I miei famigliari e amici non sono matti da farsi rovinare dai sofisti, da gente che prende, ma non dà, che vende solo parole inutili, imbrogliando il prossimo!
Hanno perfino l’ipocrisia di dire che sotto la loro tutela i giovani crescono sani, forti, intelligenti...
Li traviano invece non solo per la pederastia, ma li lasciano ancor più ignoranti da ingraziarsi e ingrassare la casta, inoltre son sfacciati da farsi passare per insegnanti d’eloquenza, sì, son maestri a farsi pagare profumatamente, come è accaduto a Gorgia!
Sì, ci sono i maestri di virtù, ma non tra le file dei sofisti!
Ogni cittadino ateniese, probo, onesto e ligio alle leggi, è in grado d’insegnare ai suoi figli la virtù, essendo un cittadino virtuoso!-

Socrate:
- La risposta d’Anito apparentemente sta in piedi, ma i figli per infiniti motivi sfuggono alle direttive dei genitori, e non essendoci la panacea, demandano ad altri, in questo caso ai sofisti, i quali son sempre pronti a sfruttare la situazione nel porre la soluzione al problema irrisolvibile…
 
Anito, i fatti non ti danno ragione, i grandi Ateniesi non hanno saputo trasmettere la virtù ai figli, ad esempio Temistocle, Aristide, Pericle e Tucidide, uomini virtuosi, i cui figli ne combinarono di tutti i colori!
L’unica speranza sta nell’esempio d’onestà, capacità, buonsenso e un puro AMORE dei genitori verso la prole…-

Anito:
- Socrate, non ti vergogni di parlar male dei grandi cittadini d’Atene?-

Socrate:
- No!
La verità non fa male!
È il male che fa male!
Anito, scuotiti dalla furbizia che c’è in te per ambizione di potere!
Un bel tacere è già una virtù!
La virtù si conquista accettando la Verità!
I grandi uomini d’Atene son virtuosi per fama e non per la virtù verso i figli!
Solo chi usa la Riflente, la Madre della scienza, potrà insegnare trasmettendo la conoscenza della virtù ai figli, tenendo presente che Esiodo, già VIII/VII A.C., scrive:
 
- Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale d'oggi, perché questi giovani sono senza dubbio insopportabili, irriguardosi e saputelli.  
Quando ero ancora giovane, mi sono stati insegnati le buone maniere e il rispetto per i genitori: la gioventù d'oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata.-
 
Parole ancor attuali che riecheggiano nei secoli, dura realtà che si perpetua da Caino, e che continuerà finché i genitori non si serviranno della Riflente insegnando l'AMORE con l'esempio, e la scuola non preparerà democraticamente i giovani ai valori sociali!
 
Menone, può esser valida anche la vox popoli, voce di dio.
Il giusto sentire, una specie d'ispirazione divina, la Riflente, dono dell'Immanenza del MISTERO, che fa divenire chi la sa usare guida al popolo nel saper scegliere la strada migliore e adeguare le misure per favorire l'evolversi della scienza e della comunicazione a vantaggio della collettività!-
 
Menone:
- Ammetto di non essere capace di definirla in modo corretto, poiché tu Socrate sei una specie di pesce torpedine, e chi ti tocca, s'intorpidisce.
Ho fatto molti discorsi sulla virtù e la sua natura, ma alla tua confutazione non so che rispondere, da rimaner ammaliato della tua arte di porre domande e di riflesso fornire precisazioni.
Se ci s'imbatte nella virtù, non riconoscendola, ci sfugge di mano ed elude il problema!-
 
Socrate:
- Menone, la Riflente è immortale, e quando il corpo che la possiede muore, essa ritorna nell'Eden, poi ricompare dopo un periodo in un altro corpo perché nulla si disperde.
La Riflente nel tutto movimento si evolve e quando rientra in un altro corpo è anamnesi, però è presente, per svegliarla non ci vuole un bacio, ma la volontà di operare per la Società, di cui ognuno di noi è partecipe e socio!
A questo punto il risveglio della Riflente c'è, in noi germoglia Armonia, Virtù e AMORE per camminare in avanti, felici di vivere il nuovo spazio...
Il pessimismo e le paure si allenteranno, s'inizierà a credere in noi stessi, a guardare il vicino con simpatia senza invidia e speculazione...
Incominceremo un nuovo ciclo, mettendo alla porta Caino, recuperando Abele, per vivere in compagnia  dell'Amica Riflente  nel respirare aria nuova, senza dover aspettare l'ultimo respiro quaggiù per capire l'errore che si è fatto in vita nel non aver usato il gran Dono della Riflente... 

Menone,  ora dimostrerò l’esattezza della teoria dell’anamnesi, tramite il tuo schiavo che per sua ammissione ignora la geometria: disegno sul terreno un quadrato di cm. 30,96 = 2 piedi per lato, chiedo, di trovare la misura del lato nel quadrato su area uguale a 8 piedi.-

Lo schiavo:
- Son schiavo, ma rispondo da uomo: il quadrato da ricercare avrà il lato di 4 piedi, esattamente il doppio del lato nel quadrato di partenza.-

Socrate:
- Giovane, il quadrato con lato di 4 piedi avrà l’area = a 16 piedi, non a 8 piedi.-

Lo schiavo:
- Il lato del quadrato è la misura intermedia tra i 2 piedi del lato del primo e, i 4 piedi del secondo, quindi il lato misura 3 piedi.-

Socrate:
- Giovanotto, l’area di 3 piedi è di 9 piedi, e non di 8, usa la Riflente che ci riesci.
Ora disegno sul terreno 4 quadrati uguali a quello di partenza, da formare un quadrato di lato 4 piedi su area di 16 piedi.-

Lo schiavo:
- Se uso la Riflente, come dice il Maestro, ci riesco: ha disegnato il primo quadrato che è la quarta parte del grande che ha ottenuto, quindi tracciando una delle 2 diagonali di ciascun quadrato si avrà un’area uguale a 8 piedi.-

Socrate:
- Menone, hai visto che usando la Riflente, si risolvono i problemi, e il tuo schiavo n’è prova lampante, ha solo avuto un aiuto nel ricorrere all'Amica Riflente, che ha dentro di lui.-

VOCE NARRANTE:
La dottrina dell’anamnesi, reminiscenza di ricordi, permette a Socrate di ulteriormente criticare la teoria della conoscenza dei sofisti, capziosi, i quali inducono le menti alla pigrizia evitando di ricercare il vero; la teoria dell’anamnesi, invece, è ricettiva e attiva nel cercare la verità che c’è in ognuno di noi…
 

 
2 ATTO
Il CRITONE
( L'ETICA di SOCRATE - SESTO SENSO)

VOCE NARRANTE:
Ad Atene, 399 A. C., nel mese detto Targelione (Maggio-Giugno), le condanne capitali non erano eseguite prima del rientro dell’ambasceria recatasi all’isola di Delo per la festività dedicata ad Apollo…


Critone:
- …che notte travagliata, è meglio alzarmi, sfruttare le prime luci per correre alle carceri, pagare il silenzio dei carcerieri e avvisare il Maestro che la nave sacra ha superato Capo Sunio (promontorio dell’Attica).
Oh, come dorme saporitamente in pace alla felicità, è un peccato svegliarlo, ma è per il suo bene!
Maestro! Maestro!-

Socrate:
- Salve, che hai, da svegliarmi, sul più bello?
Oh, Critone , sei tu, ho rotto sul più bello: ero in compagnia di una graziosa donna vestita di bianco, che mi chiamava dicendomi che nel terzo dì da questo…-

Critone:
- Maestro, da buon allievo devo far qualcosa per salvarti, se non lo faccio, chi mi conosce che penserà di me?
Penserà che parli e basta!-

Socrate:
- L’opinione di coloro che mancano di Riflente (Riflessione-Mente) non è verità, ma confusione, che si ritorce su loro stessi, lasciandoli ignoranti e sempre insoddisfatti e sfruttati...
Come già tu sai, per invidia, la matrigna soffia sull'ignoranza del popolo per renderlo ancor più succube; non vede di buon occhio chi sa, ne parla male, affinché chi rompe il guscio del tran tran del potere non abbia la possibilità di realizzare ciò in cui crede;  lo mette all'angolo come un asino, o lo manda in esilio; il potere gli tarpa le ali, nel detto che nessuno è Profeta in Patria...-

Critone:
- Socrate, bisogna far presto, ho dato soldi alle guardie, affinché ti allontani indisturbato per andare da miei amici in Tessaglia...- 

Socrate:
- Grazie,  buon giovane, ti auguro tanta fortuna!
La mia fortuna è la felicità di sentirmi nel giusto, d'affrontare serenamente la mia sorte decisa dall'uomo fallace...
           
Amico, non temere, parlo per saggezza; ora i miei occhi guardano al sole spuntare come il primo mattino del mondo nell’amplesso puro con la donna vestita di bianco, perché fra tre giorni giacerò nel sogno di tutti, e tu sei l’angelo che conferma il sogno!-

Critone:
- Socrate, chi ti ha condannato ingiustamente su false accuse, chi ti ha beffeggiato con ironia è in tilt, teme che la tua morte sia la loro fine!
C'è tuttavia, tanta gente che ti vuol bene, ti ammira e ha bisogno di te, Maestro!-

Socrate:
- Caro Critone, sappi che la mia etica è da sempre rispettosa delle leggi democratiche, nel difendere gli interessi di Atene, fin da quando, Oplita, nei vent’anni di guerra militare lottai per far grande ATENE, affrontando i nemici a viso aperto e mai indietreggiando, ritornando in Patria, ricco d’esperienza, mettendo l'Amica Riflente al servizio di Pericle.
Mancato Pericle, cercai di far risplendere ATENE, insegnando non solo ai giovani, la Pace e la Democrazia, nel rispetto delle leggi vigenti, ma i potenti, saccenti, boriosi, invidiosi, disturbati nel loro crapulare teso allo sfruttamento del Popolo, nell'essere indigesto al loro stomaco, mi diedero l'epiteto di tafano d'Atene, e fin d'allora la mia sorte era sentenziata con l'alibi della democrazia dei "demonumeri", e della demagogia dei sofisti al servizio della casta...
 
Amico, pur condannato per pochi voti, macchierei la mia dirittura d'arrivo mancando di parola da passare per vigliacco; io mai sono arretrato davanti al nemico, anzi ora come allora vivo tranquillamente in armonia con me stesso, e senza paura guardo in faccia gli avversari, perché AMO Atene.
Ora, pensare di fuggire sarebbe rinnegare i miei insegnamenti, inoltre deluderei chi parteggia per me!
 Critone, porgi ai miei amici e ai tuoi il mio ringraziamento, di loro che lì vedrò nell'attimo di gioia del trapasso, in grazia, per vivere l'Eternità nel tempio dei grandi, certo di essere più utile a tutti nell'aldilà...
Amico mio, voglio sorridere alla sorella che mi prenderà in grembo, lindo, come le acque chiare sgorganti dalla roccia, da non lasciar dubbi al finale dell'opera che fra breve si compirà, e da tafano anticipo che per tanti sarò ancor più indigesto!-
 
Critone:
- Maestro, comprendo il tuo grande desiderio all'amplesso con la dama bianca, ben sapendo dove tu andrai a giacere, ma i tuoi allievi piangeranno come non mai...-

 Socrate:
- Intendo, ma dovrei rinnegare l'etica della Riflente: la giusta tentazione dell'uomo è la Libertà, non l'essere animale infelice, dannato all'abbrutimento, al servizio mefistofelico di Caino!
La Riflente non coincide con i demonumeri, né col potere del dittatore, perché ambedue non sono frutto della Riflessione PURA.

Le leggi sono interpretate soggettivamente, quindi l'oggettività è carente nel sociale, da lasciar prosperare la riflessione speculativa di Caino, padrone nostro...
Io non son mai stato né bestia, né sofista, e delle dicerie me ne faccio un vanto ben sapendo di trovarmi sul campo di battaglia per l'ultima Vittoria, la più grande, e di ciò sono fiero davanti all'AMORE infinito dell'Eternità, ultimo palpito di vita terrena...

Caro Critone, nell'usare la Riflente, la saggezza, conosco i problemi della Società da non poter avvallare il comportamento di chi interpreta la legge senza usare il buonsenso, ma agendo solo per i propri interessi o di pochi, e così la favola del tafano d'Atene s'è sparsa in tutta l'Attica da passare per il rompiballe della politica, ma per Amor di Atene non mi son mai ribellato; il mio fine non era la gloria, ma riuscire a portarli all'assennatezza, affinché assumessero la responsabilità al compito assunto davanti agli elettori, e più criticavo e più AMAVO Atene di quell'AMOR Puro disinteressato che dà Luce al Vivere della Speranza, e più forza nell'usare la spada dell'AMORE per sconfiggere il male della speculazione che attanagliava e conviveva in loro...
 
La mia dipartita nel non fuggire è la loro sconfitta che Dono ad ATENE nel lasciare un segno d'AMORE Imperituro, al futuro di figli non ancora concepiti!
Amico como posso rinnegare la Riflente, nel non essere me stesso!
Non son mai stato un sofista, anzi col fioretto li combattevo lasciandoli nudi da sentir gli strali ancor in quest'ora d'esser fiero davanti all'AMORE infinito!

Figlio d'Atene, è stata una fortuna trovarmi qui in collegio, usando l'oro rimasto nella bisaccia del mio spazio, ho messo a fuoco l'attimo fuggente in Riflente, regalandomi l'acqua calda, la miracolosa goccia sul naso di tutti:
il Testamento Genetico Eterno, Dono del Mistero!
 
Ringrazio coloro che mi hanno condannato, la dea bendata che mi ha difeso in lungo e in largo nel mio camminare da Attore Naif sul palcoscenico della Storia.
Nell'ultima cena con l'Amica Riflente ho colto la mela matura: il SESTO SENSO!
 
Il Testamento è per tutti coloro che vogliono cambiar vita, smettere di criticare e non fare,  che vogliono sentirsi vivi e Liberi in Armonia di partecipazione d'AMORE senza ricorrere alle infinite droghe che il quotidiano Caino elargisce per farci suoi schiavi...
Basta avvicinarsi alla RIFLENTE o SESTO SENSO, Madre di ogni scienza, per vivere armoniosamente nella Sfera della Vita nell'aiuto reciproco del nostro spazio di Vita...

Critone, tu hai l'onore di partecipare alla mia gioia di sempre nell'essere il primo dell'Umanità a capire il SESTO SENSO, la RIFLENTE, la mia compagna, Dono dell'Immanenza che fa la differenza dalle altre cellule di vita.

 Ho cominciato ad analizzare a fondo la Riflente che deriva dalla TRASCENDENZA, da cui ha origine l'Immanenza del Tutto, compreso l'uomo che ha avuto in dono la Riflessione Pura, il cui fine è di armonizzare le cellule viventi su Gaia!
 In successione ho razionalizzato le varie fasi della Riflente:
Riflessione come Intuizione…
Riflessione come Analisi…
Riflessione come Carisma…
Riflessione come Profezia…
Riflessione come Razionalità…

Figlio, pensa, veleggerò negli infiniti mari del cielo ritrovando e accogliendo i grandi di ieri, d'oggi e di domani, l'amico Pericle, Cherofonte, Alcibiade, Esiodo e altri; parlerò del SESTO SENSO o Riflente in Poesia e nell'atto della Maieutica la Filosofia, arricchendo il vivere lassù in Eterno!
Così chiudo in bellezza nel Dono all'Umanità  del recupero della Riflente/Abele o SESTO SENSO...
 
Critone, mio principe sostenitore, la coerenza di un uomo nelle sue idee vive, se supportate dalla Riflente,  rende la persona vincente, che non teme il giudizio degli altri, nell'essere se stesso, perché sa dominare i vizi e le paure...-
 
 VOCE NARRANTE:
Socrate spiega a Critone che la vera Democrazia non è basata sui numeri, ma sui migliori (Aristocratici) eletti dal Popolo, che operano per sviluppare la Società per vocazione, non per professione; ciò non succede essendo la massa giocata, comprata dal potere speculativo, arrivista incontentabile, che sfoga la propria infelicità, togliendo l'identità al mercato degli schiavi moderni, i demonumeri (democrazia dei numeri).
 Inoltre si rifà nel far prolificare paure, stress, ansia, invidia, depressione, i mali che Caino elargisce generosamente ai suoi dipendenti...
Così i potenti di turno con il benestare del popolo si creano l’alibi per troneggiare e spolpare a loro piacere pantalone in nome della democrazia, non ascoltando la voce della Saggezza.
 Per fortuna in fondo al vaso di Pandora c'è la Speranza, la Riflente, il futuro d'AMORE Sociale senza Caino...

Critone:
- Maestro, te ne vai nel mondo dei più ingiustamente offeso, vincendo la battaglia sui figli di Caino...
Non ho altro da dirti, sia fatta la tua volontà d'AMORE!- 
 
Vedi amico nell’aspettare il mio attimo di vita ho scoperto la Riflente e me la sono spiegata.
Così nell’Ade, all’amico Pericle, Cherofonte, Alcibiade e a coloro che mi hanno conosciuto, continuerò a porgere la Maieutica come il tafano, spiegando la novità del Sesto Senso o Riflente…

 La Riflente non coincide con i “demonumeri”, né col potere del dittatore, perché ambedue non sono frutto della Riflessione PURA.
 
Le leggi sono interpretate soggettivamente, quindi l’oggettività è carente nel sociale, e si lascia prosperare la riflessione speculativa di Caino...



Socrate:
- Mio caro giovane, mi spiace per gli amici, ma la mia Riflente allontana anche la più remota volontà d’andarmene senza autorizzazione degli Ateniesi!
 Ringrazia gli amici di ieri, d'oggi e di domani che vivranno nel mio pensiero in un domani certo, democraticamente come ho sempre fatto, anche per la scoperta del SESTO SENSO, non obbligo, né plagio alcuno a credermi, ma usando la Riflente in piena libertà, invito ognuno a scoprire in sé la VERITA'!
=====

3 ATTO
L'addio di Socrate

Ateniesi, la mia consigliera, la voce della Virtù del sì e del no, stamattina, era in libera
uscita, da trovarmi a far l’oracolo di me stesso, nella mia maturità, felice d’essere qui!
Bacio la fiala di cicuta, m’addormento serenamente, lasciando la mia anima trasmigrare al Padre del Tutto, MISTERO.

Quante volte svegliandoci si rimaneva male per aver troncato il sogno della vita?
Dunque il sogno Eterno è AMORE, il più bel amplesso.
Nell’Ade del Mistero troverò i grandi della Storia: Minosse, Omero, Esiodo, Orfeo e altri che furono giusti nella vita, da non perdere il vizio di continuare ad esaminare ed interrogare quelli di là come quelli di qua, per capire chi di loro è sapiente e chi crede di esserlo, ma non lo è.
Discutere con loro e starci insieme è vivere!
In ogni caso la gente di là non mi può chiamare in Tribunale; si dice che quelli
di là siano più felici di quelli di qua essendo già immortali per il tempo che rimane.
Con questo vaticinio, per voi che avete votato, prendo congedo.
Io, lento e vecchio, lascerò che la dolce cicuta prenda per mano la mia ombra e la trasporti nel Mistero della Vita.
Voi, cittadini ateniesi, riceverete, da parte di chi vuole insultare la città, la fama e la colpa di aver ucciso Socrate, uomo sapiente: - perché chi vi vuole offendere dice che sono sapiente, anche se io non lo so! -

Tuttavia, a voi faccio questa preghiera: i miei figli, una volta cresciuti, puniteli, cittadini,
tormentandoli come io ho tormentato voi, se vi sembra che si preoccupino del proprio
tornaconto e del proprio utile prima che delle virtù; e se fanno finta d’essere ma non sono nulla,
svergognateli come io facevo con voi!
E se farete così, io sarò ricompensato giustamente da voi, ed anche i miei figli.

Ma è già l’ora di andarsene, io a morire, voi a vivere:
chi di noi però vada verso il meglio, è cosa oscura a tutti, meno che al dio.

VOCE NARRANTE:
Socrate, Luce libera, Guida alla felicità, lasci orfani non solo gli Ateniesi...

Lorenzo Pontiggia marylory il Poeta

Lorenzo Pontiggia

Messaggi : 189
Data d'iscrizione : 24.05.10
Età : 83
Località : Albese con Cassano

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I tre atti teatrali. Il Menone, Il Critone, La Morte di Socrate scritto e interpretato dal Poeta... a Montemaggiore sul Metauro nei giorni 11-12-13- Giugno Empty Re: I tre atti teatrali. Il Menone, Il Critone, La Morte di Socrate scritto e interpretato dal Poeta... a Montemaggiore sul Metauro nei giorni 11-12-13- Giugno

Messaggio Da Lorenzo Pontiggia Gio Giu 03, 2010 4:17 pm

I tre atti teatrali: il MENONE, il CRITONE, la MORTE di SOCRATE, che presenterò teatralmente il 11-12-13- al Reading di Poesia e Cultura a Montemaggiore sul Metauro



LA VIRTU’ DI SOCRATE

(Dal Menone di Platone, dialogo di Socrate)


Voce narrante

Adoperando la RIFLENTE (Riflessione Mente), "Abele", Dono dell’Immanenza dato all’Uomo dalla Trascendenza del MISTERO, riesce a porsi domande e dare risposte insegnando la Maieutica: arte di usufruire della Riflente, linfa di vita, elevazione di vasi comunicanti, insita in tutti, ma dimenticata…

Menone:
- Socrate, la virtù è insegnabile?-

Socrate:
- Il problema è molto complesso essendoci varie forme di virtù.
Per prima cosa bisogna definire l’essenza della virtù, la quale differirà in qualcosa poiché la virtù si può trovare in un bambino o in un uomo…

Menone, il ragazzo e il vecchio se sono sregolati possono diventare virtuosi?-

Menone:
- No!-

Socrate:
- Ma se sono saggi e giusti?-

Menone:
- Sì!
Maestro, mi permetto di farti un esempio di virtù relativa: la dote del comandante è di comandare, del soldato ubbidire e così via…-

Socrate:
- Ne cercavamo una, invece tante ballano in maniera svariata.
C'è bisogno quindi di una buona scrematura per trovarla!-

Menone:
- La virtù è saper comandare!-

Socrate:
- Caro Menone, son contento che hai afferrato che la virtù è una sola!
Mah, la definizione di virtù come comando non sta in piedi, dal momento che un servo non potrebbe essere virtuoso mancando di autorità nell'impartire ordini ad altri uomini!-


Menone:
- Allora la virtù è la capacità di desiderare cose belle e procurarsele?-

Socrate:
- Menone, nel bello s'intravede la grazia, l’emozione, il piacere in luce di virtù nell'operare bene, ma come si fa a procurarsi le cose belle, grandi nel lecito, in pace e in armonia con tutti?
Teniamo presente che l’illecito è un’effimera gioia, crea solo incontentabilità, infelicità e ci rende schiavi di noi stessi!-

Menone:
- D'accordo, la virtù è il desiderio di riuscire a possedere cose anche grandi e belle senza ingiustizia; però la giustizia è già parte della virtù e allora?-

Socrate:
- Amico, la virtù è impiegare la Riflente, che fa sbocciare la scienza, alla cui base sta la verità o l'olio che viene a galla e smuove in avanti l'opera in virtù della scienza dell'Immanenza in Riflente!
D’altronde la virtù è un bene utile e giovevole per coloro che la esprimono, e nella tenacia di non farsi prendere dalle tentazioni di nuocere ad altri si è in pace prima con se stessi!-

Menone:

- D’accordo!-

Socrate:
- Menone, le cose buone e utili utilizzate in modo giusto, con ragionevolezza, per amor di sapere in Riflente, è virtù!
La Riflente per l'uomo è la madre di tutte le virtù dell'AMORE Sociale, da cui nasce l’evolversi della scienza al servizio dell'umano, d'affermare che la virtù è scienza insegnabile in continua progressione nel socializzante...
Il problema si pone per chi dovrebbe insegnare la scienza della virtù!
Scolari che vogliono apprendere si trovano…
Maestri di virtù, chiedo a voi che state ascoltando, esistono?

In sincerità, oggi come oggi, non ne vedo all’orizzonte, salvo qualche mosca bianca!-

Menone:
- Ci sono!

Sono i Sofisti, insegnanti di retorica, che si proclamano maestri di virtù, però non mettendoci AMORE deludono!-






VOCE NARRANTE:
A questo punto del dialogo entra in scena Anito che nella realtà storica fu uno dei principali accusatori di Socrate.




Socrate:

- Anito, i mestieranti di parole al vento son maestri di virtù?-

Anito:
- Socrate, tu che affermi la verità, di' a noi di chi parli?-

Socrate:

- E' assodato che son coloro che la gente chiama sofisti.-

Anito:
- Per Eracle, non dire parole di malaugurio!

I miei famigliari e amici non sono matti da farsi rovinare dai sofisti, da gente che prende, ma non dà, che vende solo parole inutili, imbrogliando il prossimo!

Hanno perfino l’ipocrisia di dire che sotto la loro tutela i giovani crescono sani, forti, intelligenti...

Li traviano invece non solo per la pederastia, ma li lasciano ancor più ignoranti da ingraziarsi e ingrassare la casta, inoltre son sfacciati da farsi passare per insegnanti d’eloquenza, sì, son maestri a farsi pagare profumatamente, com'è accaduto a Gorgia!

Sì, ci sono i maestri di virtù, ma non tra le file dei sofisti!

Ogni cittadino ateniese, probo, onesto e ligio alle leggi, è in grado d’insegnare ai suoi figli la virtù, essendo un cittadino virtuoso!-

Socrate:
- La risposta d’Anito apparentemente sta in piedi, ma i figli per infiniti motivi sfuggono alle direttive dei genitori, e non essendoci la panacea, demandano ad altri, in questo caso ai sofisti, i quali son sempre pronti a sfruttare la situazione nel porre la soluzione al problema irrisolvibile…


Anito, i fatti non ti danno ragione, i grandi Ateniesi non hanno saputo trasmettere la virtù ai figli, ad esempio Temistocle, Aristide, Pericle e Tucidide, uomini virtuosi, i cui figli ne combinarono di tutti i colori!

L’unica speranza sta nell’esempio d’onestà, capacità, buonsenso e un puro AMORE dei genitori verso la prole…-


Anito:
- Socrate, non ti vergogni di parlar male dei grandi cittadini d’Atene?-

Socrate:

- No!
La verità non fa male!
È il male che fa male!
Anito, scuotiti dalla furbizia che c’è in te per ambizione di potere!
Un bel tacere è già una virtù!
La virtù si conquista accettando la Verità!
I grandi uomini d’Atene son virtuosi per fama e non per la virtù verso i figli!
Solo chi usa la Riflente, la Madre della scienza, potrà insegnare trasmettendo la conoscenza della virtù ai figli, tenendo presente che Esiodo, già VIII/VII A.C., scrive:



- Non nutro più alcuna speranza per il futuro del nostro popolo, se deve dipendere dalla gioventù superficiale d'oggi, perché questi giovani sono senza dubbio insopportabili, irriguardosi e saputelli.

Quando ero ancora giovane, mi sono stati insegnati le buone maniere e il rispetto per i genitori: la gioventù d'oggi invece vuole sempre dire la sua ed è sfacciata.-



Parole ancor attuali che riecheggiano nei secoli, dura realtà che si perpetua da Caino, e che continuerà finché i genitori non si serviranno della Riflente insegnando l'AMORE con l'esempio, e la scuola non preparerà democraticamente i giovani ai valori sociali!



Menone, può esser valida anche la vox popoli, voce di dio.

Il giusto sentire, una specie d'ispirazione divina, la Riflente, dono dell'Immanenza del MISTERO, che fa divenire chi la sa usare guida al popolo nel saper scegliere la strada migliore e adeguare le misure per favorire l'evolversi della scienza e della comunicazione a vantaggio della collettività!-



Menone:

- Ammetto di non essere capace di definirla in modo corretto, poiché tu Socrate sei una specie di pesce torpedine, e chi ti tocca, s'intorpidisce.

Ho fatto molti discorsi sulla virtù e la sua natura, ma alla tua confutazione non so che rispondere, da rimaner ammaliato della tua arte di porre domande e di riflesso fornire precisazioni.

Se ci s'imbatte nella virtù, non riconoscendola, ci sfugge di mano ed elude il problema!-



Socrate:

- Menone, la Riflente è immortale, e quando il corpo che la possiede muore, essa ritorna nell'Eden, poi ricompare dopo un periodo in un altro corpo perché nulla si disperde.
La Riflente nel tutto movimento si evolve e quando rientra in un altro corpo è anamnesi, però è presente, per svegliarla non ci vuole un bacio, ma la volontà di operare per la Società, di cui ognuno di noi è partecipe e socio!

A questo punto il risveglio della Riflente c'è, in noi germoglia Armonia, Virtù e AMORE per camminare in avanti, felici di vivere il nuovo spazio...

Il pessimismo e le paure si allenteranno, s'inizierà a credere in noi stessi, a guardare il vicino con simpatia senza invidia e speculazione...

Incominceremo un nuovo ciclo, mettendo alla porta Caino, recuperando Abele, per vivere in compagnia dell'Amica Riflente nel respirare aria nuova, senza dover aspettare l'ultimo respiro quaggiù per capire l'errore che si è fatto in vita nel non aver usato il gran Dono della Riflente...


Menone, ora dimostrerò l’esattezza della teoria dell’anamnesi, tramite il tuo schiavo che per sua ammissione ignora la geometria: disegno sul terreno un quadrato di cm. 30,96 = 2 piedi per lato, chiedo, di trovare la misura del lato nel quadrato su area uguale a 8 piedi.-



Lo schiavo:
- Son schiavo, ma rispondo da uomo: il quadrato da ricercare avrà il lato di 4 piedi, esattamente il doppio del lato nel quadrato di partenza.-

Socrate:
- Giovane, il quadrato con lato di 4 piedi avrà l’area = a 16 piedi, non a 8 piedi.-

Lo schiavo:
- Il lato del quadrato è la misura intermedia tra i 2 piedi del lato del primo e, i 4 piedi del secondo, quindi il lato misura 3 piedi.-



Socrate:
- Giovanotto, l’area di 3 piedi è di 9 piedi, e non di 8, usa la Riflente che ci riesci.

Ora disegno sul terreno 4 quadrati uguali a quello di partenza, da formare un quadrato di lato 4 piedi su area di 16 piedi.-



Lo schiavo:
- Se uso la Riflente, come dice il Maestro, ci riesco: ha disegnato il primo quadrato che è la quarta parte del grande che ha ottenuto, quindi tracciando una delle 2 diagonali di ciascun quadrato si avrà un’area uguale a 8 piedi.-

Socrate:
- Menone, hai visto che usando la Riflente, si risolvono i problemi, e il tuo schiavo n’è prova lampante, ha solo avuto un aiuto nel ricorrere all'Amica Riflente, che ha dentro di lui.-

VOCE NARRANTE:
La dottrina dell’anamnesi, reminiscenza di ricordi, permette a Socrate di ulteriormente criticare la teoria della conoscenza dei sofisti, capziosi, i quali inducono le menti alla pigrizia evitando di ricercare il vero; la teoria dell’anamnesi, invece, è ricettiva e attiva nel cercare la verità che c’è in ognuno di noi…






2 ATTO

Il CRITONE

( L'ETICA di SOCRATE - SESTO SENSO)



VOCE NARRANTE:

Ad Atene, 399 A. C., nel mese detto Targelione (Maggio-Giugno), le condanne capitali non erano eseguite prima del rientro dell’ambasceria recatasi all’isola di Delo per la festività dedicata ad Apollo…





Critone:

- …che notte travagliata, è meglio alzarmi, sfruttare le prime luci per correre alle carceri, pagare il silenzio dei carcerieri e avvisare il Maestro che la nave sacra ha superato Capo Sunio (promontorio dell’Attica).

Oh, come dorme saporitamente in pace alla felicità, è un peccato svegliarlo, ma è per il suo bene!

Maestro! Maestro!-



Socrate:

- Salve, che hai, da svegliarmi, sul più bello?

Oh, Critone , sei tu, ho rotto sul più bello: ero in compagnia di una graziosa donna vestita di bianco, che mi chiamava dicendomi che nel terzo dì da questo…-



Critone:

- Maestro, da buon allievo devo far qualcosa per salvarti, se non lo faccio, chi mi conosce che penserà di me?

Penserà che parli e basta!-



Socrate:

- L’opinione di coloro che mancano di Riflente (Riflessione-Mente) non è verità, ma confusione, che si ritorce su loro stessi, lasciandoli ignoranti e sempre insoddisfatti e sfruttati...

Come già tu sai, per invidia, la matrigna soffia sull'ignoranza del popolo per renderlo ancor più succube; non vede di buon occhio chi sa, ne parla male, affinché chi rompe il guscio del tran tran del potere non abbia la possibilità di realizzare ciò in cui crede; lo mette all'angolo come un asino, o lo manda in esilio; il potere gli tarpa le ali, nel detto che nessuno è Profeta in Patria...-



Critone:

- Socrate, bisogna far presto, ho dato soldi alle guardie, affinché ti allontani indisturbato per andare da miei amici in Tessaglia...-



Socrate:

- Grazie, buon giovane, ti auguro tanta fortuna!

La mia fortuna è la felicità di sentirmi nel giusto, d'affrontare serenamente la mia sorte decisa dall'uomo fallace...



Amico, non temere, parlo per saggezza; ora i miei occhi guardano al sole spuntare come il primo mattino del mondo nell’amplesso puro con la donna vestita di bianco, perché fra tre giorni giacerò nel sogno di tutti, e tu sei l’angelo che conferma il sogno!-



Critone:

- Socrate, chi ti ha condannato ingiustamente su false accuse, chi ti ha beffeggiato con ironia è in tilt, teme che la tua morte sia la loro fine!

C'è tuttavia, tanta gente che ti vuol bene, ti ammira e ha bisogno di te, Maestro!-



Socrate:

- Caro Critone, sappi che la mia etica è da sempre rispettosa delle leggi democratiche, nel difendere gli interessi di Atene, fin da quando, Oplita, nei vent’anni di guerra militare lottai per far grande ATENE, affrontando i nemici a viso aperto e mai indietreggiando, ritornando in Patria, ricco d’esperienza, mettendo l'Amica Riflente al servizio di Pericle.

Mancato Pericle, cercai di far risplendere ATENE, insegnando non solo ai giovani, la Pace e la Democrazia, nel rispetto delle leggi vigenti, ma i potenti, saccenti, boriosi, invidiosi, disturbati nel loro crapulare teso allo sfruttamento del Popolo, nell'essere indigesto al loro stomaco, mi diedero l'epiteto di tafano d'Atene, e fin d'allora la mia sorte era sentenziata con l'alibi della democrazia dei "demonumeri", e della demagogia dei sofisti al servizio della casta...



Amico, pur condannato per pochi voti, macchierei la mia dirittura d'arrivo mancando di parola da passare per vigliacco; io mai sono arretrato davanti al nemico, anzi ora come allora vivo tranquillamente in armonia con me stesso, e senza paura guardo in faccia gli avversari, perché AMO Atene.

Ora, pensare di fuggire sarebbe rinnegare i miei insegnamenti, inoltre deluderei chi parteggia per me!

Critone, porgi ai miei amici e ai tuoi il mio ringraziamento, di loro che lì vedrò nell'attimo di gioia del trapasso, in grazia, per vivere l'Eternità nel tempio dei grandi, certo di essere più utile a tutti nell'aldilà...

Amico mio, voglio sorridere alla sorella che mi prenderà in grembo, lindo, come le acque chiare sgorganti dalla roccia, da non lasciar dubbi al finale dell'opera che fra breve si compirà, e da tafano anticipo che per tanti sarò ancor più indigesto!-



Critone:

- Maestro, comprendo il tuo grande desiderio all'amplesso con la dama bianca, ben sapendo dove tu andrai a giacere, ma i tuoi allievi piangeranno come non mai...-



Socrate:

- Intendo, ma dovrei rinnegare l'etica della Riflente: la giusta tentazione dell'uomo è la Libertà, non l'essere animale infelice, dannato all'abbrutimento, al servizio mefistofelico di Caino!

La Riflente non coincide con i demonumeri, né col potere del dittatore, perché ambedue non sono frutto della Riflessione PURA.



Le leggi sono interpretate soggettivamente, quindi l'oggettività è carente nel sociale, da lasciar prosperare la riflessione speculativa di Caino, padrone nostro...

Io non son mai stato né bestia, né sofista, e delle dicerie me ne faccio un vanto ben sapendo di trovarmi sul campo di battaglia per l'ultima Vittoria, la più grande, e di ciò sono fiero davanti all'AMORE infinito dell'Eternità, ultimo palpito di vita terrena...



Caro Critone, nell'usare la Riflente, la saggezza, conosco i problemi della Società da non poter avvallare il comportamento di chi interpreta la legge senza usare il buonsenso, ma agendo solo per i propri interessi o di pochi, e così la favola del tafano d'Atene s'è sparsa in tutta l'Attica da passare per il rompiballe della politica, ma per Amor di Atene non mi son mai ribellato; il mio fine non era la gloria, ma riuscire a portarli all'assennatezza, affinché assumessero la responsabilità al compito assunto davanti agli elettori, e più criticavo e più AMAVO Atene di quell'AMOR Puro disinteressato che dà Luce al Vivere della Speranza, e più forza nell'usare la spada dell'AMORE per sconfiggere il male della speculazione che attanagliava e conviveva in loro...



La mia dipartita nel non fuggire è la loro sconfitta che Dono ad ATENE nel lasciare un segno d'AMORE Imperituro, al futuro di figli non ancora concepiti!

Amico come posso rinnegare la Riflente, nel non essere me stesso!

Non son mai stato un sofista, anzi col fioretto li combattevo lasciandoli nudi da sentir gli strali ancor in quest'ora d'esser fiero davanti all'AMORE infinito!



Figlio d'Atene, è stata una fortuna trovarmi qui in collegio, usando l'oro rimasto nella bisaccia del mio spazio, ho messo a fuoco l'attimo fuggente in Riflente, regalandomi l'acqua calda, la miracolosa goccia sul naso di tutti:

il Testamento Genetico Eterno, Dono del MISTERO!



Ringrazio coloro che mi hanno condannato, la dea bendata che mi ha difeso in lungo e in largo nel mio camminare da Attore Naif sul palcoscenico della Storia.

Nell'ultima cena con l'Amica Riflente ho colto la mela matura: il SESTO SENSO!



Il Testamento è per tutti coloro che vogliono cambiar vita, smettere di criticare e non fare, che vogliono sentirsi vivi e Liberi in Armonia di partecipazione d'AMORE senza ricorrere alle infinite droghe che il quotidiano Caino elargisce per farci suoi schiavi...

Basta avvicinarsi alla RIFLENTE o SESTO SENSO, Madre di ogni scienza, per vivere armoniosamente nella Sfera della Vita nell'aiuto reciproco del nostro spazio di Vita...



Critone, tu hai l'onore di partecipare alla mia gioia di sempre nell'essere il primo dell'Umanità a capire il SESTO SENSO, la RIFLENTE, la mia compagna, Dono dell'Immanenza che fa la differenza dalle altre cellule di vita.



Ho cominciato ad analizzare a fondo la Riflente che deriva dalla TRASCENDENZA, da cui ha origine l'Immanenza del Tutto, compreso l'uomo che ha avuto in dono la Riflessione Pura, il cui fine è di armonizzare le cellule viventi su Gaia!

In successione ho razionalizzato le varie fasi della Riflente:

Riflessione come Intuizione…

Riflessione come Analisi…

Riflessione come Carisma…

Riflessione come Profezia…

Riflessione come Razionalità…



Figlio, pensa, veleggerò negli infiniti mari del cielo ritrovando e accogliendo i grandi di ieri, d'oggi e di domani, l'amico Pericle, Cherofonte, Alcibiade, Esiodo e altri; parlerò del SESTO SENSO o Riflente in Poesia e nell'atto della Maieutica la Filosofia, arricchendo il vivere lassù in Eterno!

Così chiudo in bellezza nel Dono all'Umanità del recupero della Riflente/”Abele” o SESTO SENSO...



Critone, mio principe sostenitore, la coerenza di un uomo nelle sue idee vive, se supportate dalla Riflente, rende la persona vincente, che non teme il giudizio degli altri, nell'essere se stesso, perché sa dominare i vizi e le paure...-



VOCE NARRANTE:

Socrate spiega a Critone che la vera Democrazia non è basata sui numeri, ma sui migliori (Aristocratici) eletti dal Popolo, che operano per sviluppare la Società per vocazione, non per professione; ciò non succede essendo la massa giocata, comprata dal potere speculativo, arrivista incontentabile, che sfoga la propria infelicità, togliendo l'identità al mercato degli schiavi moderni, i demonumeri (democrazia dei numeri).

Inoltre si rifà nel far prolificare paure, stress, ansia, invidia, depressione, i mali che Caino elargisce generosamente ai suoi dipendenti...

Così i potenti di turno con il benestare del popolo si creano l’alibi per troneggiare e spolpare a loro piacere pantalone in nome della democrazia, non ascoltando la voce della Saggezza.

Per fortuna in fondo al vaso di Pandora c'è la Speranza, la Riflente, il futuro d'AMORE Sociale senza Caino...



Critone:

- Maestro, te ne vai nel mondo dei più ingiustamente offeso, vincendo la battaglia sui figli di Caino...

Non ho altro da dirti, sia fatta la tua volontà d'AMORE!-



Socrate:

- Mio caro giovane, mi spiace per gli amici, ma la mia Riflente allontana anche la più remota volontà d’andarmene senza autorizzazione degli Ateniesi!

Ringrazia gli amici di ieri, d'oggi e di domani che vivranno nel mio pensiero in un domani certo, democraticamente come ho sempre fatto, anche per la scoperta del SESTO SENSO, non obbligo, né plagio alcuno a credermi, ma usando la Riflente in piena libertà, invito ognuno a scoprire in sé la VERITA'!

=====



3 ATTO

L'addio di Socrate



Ormai sono agli sgoccioli, preparato alla Virtù Eterna, parlo non da masochista, ma da persona che ha dato il meglio a chi incontrava, fregandosene delle dicerie alle sue spalle.
Se dovessi aver paura dell’ombra che ci portiamo dietro dalla nascita, come
potrei sentirmi realizzato?
Neanche pagherei per salvarmi per una pena non commessa, la mia Virtù non l’accetterebbe, anche se i miei amici si sono offerti di pagare per me.

Se chiedo di finire in gloria i miei ultimi giorni in pensione nel Prinateo, insieme ai vincitori d’Olimpiadi, a dir la verità mi sentirei in buona compagnia, ma loro come potrebbero trovarsi con un tafano come me?

La casta è una piovra tentacolare del sistema, se non si sta all’erta, stritola,
emana leggi che diventano divine perché chi comanda è il duce, il dio, la divinità, perciò non vale il motto:
- La Legge è uguale per tutti -.

Ateniesi, la mia consigliera, la voce della Virtù del sì e del no, stamattina, era in libera
uscita, da trovarmi a far l’oracolo di me stesso, nella mia maturità, felice d’essere qui!
Bacio la fiala di cicuta, m’addormento serenamente, lasciando la mia anima trasmigrare al Padre del Tutto, MISTERO.

Quante volte svegliandoci si rimaneva male per aver troncato il sogno della vita?
Dunque il sogno Eterno è AMORE, il più bel amplesso.
Nell’Ade del Mistero troverò i grandi della Storia: Minosse, Omero, Esiodo, Orfeo e altri che furono giusti nella vita, da non perdere il vizio di continuare ad esaminare ed interrogare quelli di là come quelli di qua, per capire chi di loro è sapiente e chi crede di esserlo, ma non lo è.
Discutere con loro e starci insieme è vivere!
In ogni caso la gente di là non mi può chiamare in Tribunale; si dice che quelli di là siano più felici di quelli di qua essendo già immortali per il tempo che rimane.
Con questo vaticinio, per voi che avete votato, prendo congedo.
Io, lento e vecchio, lascerò che la dolce cicuta prenda per mano la mia ombra e la trasporti nel Mistero della Vita.
Voi, cittadini ateniesi, riceverete, da parte di chi vuole insultare la città, la fama e la colpa di aver ucciso Socrate, uomo sapiente: - perché chi vi vuole offendere dice che sono sapiente, anche se io non lo so! -

Tuttavia, a voi faccio questa preghiera: i miei figli, una volta cresciuti, puniteli, cittadini,
tormentandoli come io ho tormentato voi, se vi sembra che si preoccupino del proprio
tornaconto e del proprio utile prima che delle virtù; e se fanno finta d’essere ma non sono nulla,
svergognateli come io facevo con voi!
E se farete così, io sarò ricompensato giustamente da voi, ed anche i miei figli.

Ma è già l’ora di andarsene, io a morire, voi a vivere:
chi di noi però vada verso il meglio, è cosa oscura a tutti, meno che al dio.


VOCE NARRANTE:

Socrate, Luce libera, Guida alla felicità, lasci orfani non solo gli Ateniesi...

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I tre atti teatrali. Il Menone, Il Critone, La Morte di Socrate scritto e interpretato dal Poeta... a Montemaggiore sul Metauro nei giorni 11-12-13- Giugno Empty Grazie

Messaggio Da Admin Gio Giu 03, 2010 5:10 pm



Grande Amico, Lorenzo ...
ringraziamo già da ora te e la tua compagna per il lavoro che state facendo affinché il Festival dell'Editoria abbia il successo che merita.

A presto,
Giancarlo
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