Quanto
cerco di ritrovarti
sulla pelle
dipinta con le mani
imbrattate d'amore.
Rivedere lo sguardo
ansioso, stanco forse
ma vivo, caldo..
la voce
lontana ormai
quasi ..non l'odo più
fa male!
La cerco
nei cassetti segreti dell'anima
giù..più giù
dove tu soltanto
hai messo radici..
tu, anima errante
in me hai fatto dimora
uomo ferito
nella mia casa
ti ho curato..
volevo guarirti..
te ne andato!
Anni trascorsi
all'ombra del salice
elisir di sale e aceto..
"lasciate ogni speranza Voi che entrate"
l'ho fatto.
Ancora ti cerco
dall'alba al tramonto
sinchè
l'animo dal dolore vinto
gli occhi tuoi
color dell' iceberg
abbracceranno
i miei infiammandoli.
Vivere e morire in te..
tu, per sempre me
io i tuoi colori.

Versi scritti d'impeto...dettati dal dolore di una perdita (l'amore) e forse anche dal rimpianto...Secondo me....puoi fare di meglio....migliorando la metrica e se ci infili anche qualche "assonanza" o rima...non ricercata...il risultato sarebbe ottimo....Comunque brava....

Non sono d'accordo con il tuo concittadino, carissima Lisetta! Io non scrivo da una vita le poesie in rima, e me ne infischio della metrica, la quale secondo me è come un vestito: dopo un amen, cambia la moda e non è più utilizzato.