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Bugia d'amore di Lorenzo Laporta
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Bugia d'amore di Lorenzo Laporta
La “Bugia d’amore” con gli occhi di Lorenzo Laporta
15 mag 2010
Dopo l’originale tour promozionale del precedente Le parole della pioggia (Editrice Il Filo, 2008) in compagnia solo di uno zaino e una videocamera, il giovane autore tarantino Lorenzo Laporta sceglie per il nuovo Bugia d’amore (Aliberti Editore, pagg. 240, € 16,00) di tornare alla più classica presentazione in libreria. Sarà in compagnia di Mauro Pulpito domani alle 18,30 alla Laterza di Bari.
E se Le parole della pioggia, che gli è valso il premio Molinello e Ignazio Ciaia, conteneva malcelate critiche ai giovani e ai loro modelli negativi, Bugia d’amore quei ragazzi cerca di avvicinarli per comunicare con loro.
Le prime presentazioni del libro si sono svolte in alcuni licei di Taranto e Roma, ma questi ragazzi, che pure si dice leggano poco, come l’hanno presa?
“Inizialmente erano dubbiosi perché hanno creduto di trovarsi davanti la solita operazione editoriale sugli adolescenti invece poi ascoltandomi hanno capito che la mia era solo voglia di comprendere le loro esperienze, i pensieri, i dubbi per essere il loro microfono. Hanno capito che non erano oggetto di un fenomeno passeggero, ma soggetti. Non sono un sognatore bigotto. La realtà familiare che descrivo vive difficoltà, silenzi, paure, ma dico anche che le si può affrontare con il dialogo e la trasparenza dell’animo. Se ci si guarda dentro con onestà e si accetta di condividere il proprio sentire si scopre che l’altro ha le stesse nostre fragilità. La sofferenza pur se elemento negativo, rinsalda i rapporti”.
Un bel messaggio, ma il titolo depone a sfavore. Possono esistere bugie a fin di bene?
“Nel libro non prendo una posizione netta anche perché il gioco della scrittura è provocare una reazione nel lettore. Personalmente ritengo che non ci sia una regola. Mentire è sempre sbagliato, ma ci sono dei momenti in cui quello che non diciamo può aiutare a salvare una situazione, una famiglia, un amore. Sostengo l’idea della bugia bianca nella misura della realtà che intende difendere, ma nel libro è strumentale a tematiche più profonde”.
Ovvero?“
La storia ha come protagoniste due sorelle: Chiara, di diciassette anni, imprudente, spavalda e secondo l’altra, Olga, di due anni più grande, più carina. Olga è molto fragile e questo aspetto è acuito dalla bulimia che a un certo punto la fa chiudere in un silenzio improvviso. Chiara però riesce a trovare un varco in questo mutismo con un argomento piccante: la sua prima volta, su cui invece l’altra non ha ancora fatto esperienza. In realtà Chiara a sua volta non ha vissuto proprio nulla anzi, l’ha rifuggita perché l’ha ritenuta prematura. Ascolta però una conversazione nei bagni della scuola tra ragazze più grandi e pensa di aver risolto tutto, ma come dico all’inizio del libro: Una bugia ne rende necessarie molte altre perché spesso i discorsi, la vita stessa sono ricchi di intrecci strani”.
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15 mag 2010
Dopo l’originale tour promozionale del precedente Le parole della pioggia (Editrice Il Filo, 2008) in compagnia solo di uno zaino e una videocamera, il giovane autore tarantino Lorenzo Laporta sceglie per il nuovo Bugia d’amore (Aliberti Editore, pagg. 240, € 16,00) di tornare alla più classica presentazione in libreria. Sarà in compagnia di Mauro Pulpito domani alle 18,30 alla Laterza di Bari.
E se Le parole della pioggia, che gli è valso il premio Molinello e Ignazio Ciaia, conteneva malcelate critiche ai giovani e ai loro modelli negativi, Bugia d’amore quei ragazzi cerca di avvicinarli per comunicare con loro.
Le prime presentazioni del libro si sono svolte in alcuni licei di Taranto e Roma, ma questi ragazzi, che pure si dice leggano poco, come l’hanno presa?
“Inizialmente erano dubbiosi perché hanno creduto di trovarsi davanti la solita operazione editoriale sugli adolescenti invece poi ascoltandomi hanno capito che la mia era solo voglia di comprendere le loro esperienze, i pensieri, i dubbi per essere il loro microfono. Hanno capito che non erano oggetto di un fenomeno passeggero, ma soggetti. Non sono un sognatore bigotto. La realtà familiare che descrivo vive difficoltà, silenzi, paure, ma dico anche che le si può affrontare con il dialogo e la trasparenza dell’animo. Se ci si guarda dentro con onestà e si accetta di condividere il proprio sentire si scopre che l’altro ha le stesse nostre fragilità. La sofferenza pur se elemento negativo, rinsalda i rapporti”.
Un bel messaggio, ma il titolo depone a sfavore. Possono esistere bugie a fin di bene?
“Nel libro non prendo una posizione netta anche perché il gioco della scrittura è provocare una reazione nel lettore. Personalmente ritengo che non ci sia una regola. Mentire è sempre sbagliato, ma ci sono dei momenti in cui quello che non diciamo può aiutare a salvare una situazione, una famiglia, un amore. Sostengo l’idea della bugia bianca nella misura della realtà che intende difendere, ma nel libro è strumentale a tematiche più profonde”.
Ovvero?“
La storia ha come protagoniste due sorelle: Chiara, di diciassette anni, imprudente, spavalda e secondo l’altra, Olga, di due anni più grande, più carina. Olga è molto fragile e questo aspetto è acuito dalla bulimia che a un certo punto la fa chiudere in un silenzio improvviso. Chiara però riesce a trovare un varco in questo mutismo con un argomento piccante: la sua prima volta, su cui invece l’altra non ha ancora fatto esperienza. In realtà Chiara a sua volta non ha vissuto proprio nulla anzi, l’ha rifuggita perché l’ha ritenuta prematura. Ascolta però una conversazione nei bagni della scuola tra ragazze più grandi e pensa di aver risolto tutto, ma come dico all’inizio del libro: Una bugia ne rende necessarie molte altre perché spesso i discorsi, la vita stessa sono ricchi di intrecci strani”.
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alberto- Messaggi : 138
Data d'iscrizione : 13.05.10
Località : Roma
Re: Bugia d'amore di Lorenzo Laporta
Lo acquisterò perché ritengo intelligente e attraente l'argomento; direi furbo.
paoloferingi- Messaggi : 305
Data d'iscrizione : 13.05.10
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